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SAN VALENTINO, SI DIMETTA PER FAVORE!

Non ho mai capito perchè la Festa dell’amore fra due persone, il sommo fine dell’esistenza umana per tutte le religioni, sia stata affidata a un vescovo in carriera. Per carità, San Valentino da Terni è stato un martire torturato e decapitato, ma questo la dice lunga sul suo disinteresse per l’amore di coppia. Puntava a ben altro. Ad un certo punto La Chiesa lo considerò patrono degli innamorati e già che c’era, protettore degli epilettici (che ci sia un rapporto fra le due missioni?) E’ invocato anche per i dolori al ventre, particolare curioso visto che gli uomini non partoriscono.

Certo col tempo ci siamo scordati di lui. La Festa è evoluta – si fa per dire – in tutta una paccottiglia di tirchie rose singole incelofanate, Valantine cards, e cioccolatini con citazione incorporata, il cui successo mi ha sempre sorpresa perchè secondo me, se uno è anche solo un minimo preso da una persona, uno straccio di frase sua dovrebbe saperla scrivere!

Quest’anno, se possibile, la Festa é stata ancora più deprimente.

Ero a Verona proprio il 14 febbraio, per la conferenza stampa dell’apertura dello straordinario restauro di Palazzo Maffei in piazza delle Erbe, diventato Museo con collezione privata del Cav. Carlon (vale una visita! Le opere d’arte moderna sono pregevolissime!) quando due turiste con gli occhi a mandorla, mi hanno chiesto come raggiungere il balcone di Giulietta. Da sotto la mascherina, rigorosamente tirata fino agli occhi (stile burka antibatterico) bofonchiavano riferimenti al San Valentine day!

Non ho potuto evitare di sorridere: mi sono immaginata l’incontro dei due, in tempi di Corona virus.

Romeo sotto il balcone che le chiede: puoi sporgerti? Misurata la temperatura? Posso avvicinarmi? E lei, vedendogli gli occhi lucidi che si chiede angosciata: è per la passione o sono i primi sintomi? Con ogni probabilità Giulietta sarà rimasta chiusa in quarantena per 14 giorni. In ogni caso Romeo è gentilmente pregato di starnutire nei gomiti!

In realtà tutto nasce dalla volontà di cristianizzare il rito pagano della fertilità. Nel Medio Evo si riteneva che a febbraio iniziasse l’accoppiamento degli uccelli. Mi piacerebbe allora, trovare un nuovo patrono per questa Festa, anzi una patrona!
Ho la candidata ideale: Freya (significa Signora in antico norreno), bellissima dea nordica, dell’amore, della seduzione, della sessualità, della fertilità, delle virtù profetiche, dell’abbondanza e della guerra. E sì, della guerra, perchè pur avendo un fisico angelico, con lunghi capelli biondi e occhi ceruli, ha l’aspetto e il coraggio di una guerriera, appassionata e dinamica, disposta a battersi fino alla morte per le persone che ama.
Temo però che la mia proposta non sarà mai accolta dai maschi: la dea, sempre in azione, immaginativa e passionale, è molto esigente, s’annoia facilmente e se ne va.