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VIRUS, MEGAFUOCHI, MARI MALATI: LA NATURA RISPONDE

La Natura, diceva Giacomo Leopardi, è crudele. In realtà la Natura non è né buona né cattiva, semplicemente fa il necessario.
Sa farlo con durezza però. Questo sì! Prepariamoci.

Ero all’estero, qualche settimana fa, oltreoceano, quando giornali e tv internazionali hanno cominciato a parlare di uno strano virus cinese. A me è scattato subito un allarme rosso : “Ecco – dissi a mia figlia – … e i megafuochi”. I fuochi? Il parallelo la sorprese.

Sì, i tragici fuochi in Australia, di proporzioni bibliche (8 milioni di ettari andati in fumo, come dire l’intera Austria), grido di una Natura al collasso, di una fauna disperata. Gli eucalipti, cibo e casa preferiti dei coala e dei piccoli mammiferi del bush (il topo australiano, un tipo di pipistrello, la volpe volante, e i marsupiali con abitudini arboricole), fra i pochi alberi in quella terra in grado di raggiungere dimensioni tali da garantire un fitto sottobosco, sono irrimediabilmente perduti. (Ci vogliono 30/40 anni perché una foresta si ricostruisca in buone condizioni).

Il Corona Virus sembrerebbe provenire dai serpenti che lo avrebbero ricevuto dai pipistrelli (il virus necessita di mammiferi per il proprio ciclo biologico). Sembrerebbe, perché non ci sono certezze. Ma poco importa. Tanto basta ad una breve riflessione.

I serpenti ad esempio sono diventati una realtà in Asia dove è sempre più facile imbattersi su alcuni pericolosi esemplari, anche al di fuori dei mercati, nelle città. A forza di devastare i loro habitat naturali ed “esclusivi”, animali del genere moltiplicano i contatti con specie domestiche e con l’uomo. Tutto si tiene purtroppo. All’origine c’è sempre la nostra scelleratezza, la miopia dello sfruttamento del suolo. Le culture intensive, con i relativi incendi indotti dagli uomini, hanno spostato gli habitat di molti animali. I rettili possiedono una straordinaria capacità di salvarsi dalle fiamme, ma poi se vogliono sopravvivere devono lasciare il suolo devastato dall’incendio perché incapace di nutrirli.

Esattamente come l’innalzamento della temperatura nei mari e l’inquinamento hanno costretto alla migrazione intere specie tropicali e a pericolosi avvicinamenti alla terraferma dove il rischio di trangugiare plastiche e veleni chimici è molto più alto.

Ma anche per noi la vita si fa più difficile! Ad esempio, la presenza del serpente d’acqua dal ventre giallo – molto velenoso! (il suo morso provoca paralisi neuromuscolare e danni irreparabili ai reni) – già molto diffuso in mari ad almeno 18°C, è notevolmente aumentata nell’Oceano Pacifico orientale e nei mari caraibici (qui sopra fotografato con una semplice portatile a poca distanza dalla riva) in zone dove in genere se ne avvistavano pochi esemplari.

Cosa stiamo facendo? Ce ne rendiamo conto? Di certo c’è molto interesse a minimizzare. È sempre avvenuto – si dirà – un naturale adattamento di cio’ che vive sulla Terra e il Corona virus è meno mortale di Ebola e di tanti altri!… Ma qui non c’è nulla di naturale! E la Natura ci sta avvertendo che non provvederà come al solito ad accomodare, anche se l’energia delle care, sagge piante rispunta caparbia dalle ceneri e la bellezza si manifesta ovunque… È bene saperlo. Malgrado tutto, la Terra Madre non ci salverà: è una buona madre, appunto, e ci sta mettendo di fronte alle nostre responsabilità.